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Sentiero Alimurgico

Il SENTIERO ALIMURGICO a cura del Collettivo Mangiafiori è un’azione del progetto Verde Vivente, promosso dall’Associazione Culturale Mastronauta in collaborazione con l’Associazione Dragolago e il Comune di Ameno con il sostegno di Fondazione Cariplo.

Verde Vivente ha permesso nel 2021 il realizzarsi di numerosi interventi sul territorio cusiano tra cui il percorso di educazione civica ambientale VERDE VIVENTE all’interno della Riserva Naturale del Monte Mesma, il Festival degli albi illustrati e delle arti LETTURE AMENE e la mostra collettiva CARTOGRAFIA SENSIBILE.

L’alimurgia è la scienza che riconosce l’utilità di cibarsi di determinate piante selvatiche commestibili: per promuovere la conoscenza e l’utilizzo di queste piante il collettivo MANGIAFIORI ha realizzato il Sentiero alimurgico che si snoda all’interno dell’anello azzurro del Quadrifoglio di Ameno.

Lungo i 3 km del percorso si incontrano i cartelli identificativi di dodici piante selvatiche commestibili, selezionate insieme al botanico Roberto Della Vedova tra le numerose specie presenti sul territorio per facilità di riconoscimento, versatilità culinaria e diffusa presenza.
Su ogni cartello è presente un’illustrazione della pianta – realizzata da Carlo Valsesia – e vengono riportate le informazioni principali che la riguardano: il nome comune e scientifico e il periodo di raccolta delle sue componenti. Tramite QR Code è inoltre possibile accedere a contenuti di approfondimento – quali habitat, caratteristiche botaniche, uso in cucina e possibili errori di riconoscimento – a cura Di Eleonora Matarrese, La Cuoca Selvatica,
I cartelli del Sentiero alimurgico sono vivi e abitati: sul retro ospitano infatti dei bees hotel, casette in grado di accogliere diverse specie di api solitarie e altri insetti pronubi, impollinatori cruciali ma poco conosciuti.

Punto di partenza del sentiero è il parcheggio sterrato di fronte al Ristorante Monte Oro ad Ameno.
Il primo cartello riporta la mappa del percorso e le regole per una raccolta responsabile. Per non depauperare la flora locale la raccolta delle piante non deve effettuarsi in modo indiscriminato, l’invito è di intendere il sentiero come laboratorio in cui affinare le proprie capacità di riconoscimento. Ognuno potrà poi sperimentare anche altrove la pratica di raccolta.